Molto più tardi, tra il XVIII e XIX secolo, l'Archipendolo venne scelto come simbolo di Uguaglianza da parte dei giacobini francesi in età rivoluzionaria e successivamente dai gruppi e partiti sostenitori dei moto repubblicani in Italia. Dal "Saggio sulla rivoluzione" di Carlo Pisacane, nel passaggio in cui viene discussa la scelta della bandiera che si sarebbe adottata una volta fondata la Repubblica italiana, si legge "(...) Altri invece potranno sostenere che il vessillo tricolore, intorno a cui si saranno vinte tante battaglie, è troppo caro, è troppo ricco di gloriose reminiscenze, per abbandonarlo, perchè non trovisi perfettamente d’accordo con la logica. Noi saremmo tra questi ultimi, proponendo solo, che il berretto frigio ne sormonti l’asta, escludendo ogni altro simbolo di autorità e di conquista, e che sul mezzo di esso, l’archipendolo indichi come l’uguaglianza sia il patto fondamentale di nostra costituzione.".
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